Vicenda Fassino, quanto guadagna un deputato e il confronto con la media degli stipendi italiani

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Ha fatto molto discutere il gesto del deputato Piero Fassino (Pd) di sventolare in aula alla Camera il cedolino da 4.718 euro netti. Una boutade per dire che «l’indennità che ciascun deputato percepisce ogni mese dalla Camera» è certamente «una buona indennità, ma non è uno stipendio d’oro». Fassino però non ha detto che con diaria e rimborsi la cifra a disposizione dei parlamentari supera i 13.300 euro al mese.

La retribuzione media degli italiani

E anche se fossero “solo” 4.718 euro al mese, sarebbe comunque una cifra ben diversa dalla retribuzione media annua lorda per dipendente degli italiani che, secondo i dati Istat, è pari a quasi 27mila euro, inferiore del 12% a quella media Ue e del 23% a quella tedesca.

L’indennità parlamentare netta è fra 4.750 e 5mila euro al mese

Ma quanto entra in tasca davvero a un deputato della Repubblica italiana? Dal 1° gennaio 2012, l’importo netto dell’indennità parlamentare, per 12 mensilità, è di 5.269,04 euro, a cui devono poi essere sottratte le addizionali regionali e comunali (la misura varia in relazione al domicilio fiscale del deputato). Tenuto conto del valore medio di tali imposte addizionali, l’importo netto mensile dell’indennità parlamentare è di circa 5mila euro. La misura netta si determina in base all’importo lordo di 10.435 euro, sul quale sono effettuate le ritenute previdenziali (pensione e assegno di fine mandato), assistenziali (assistenza sanitaria integrativa) e fiscali (Irpef e addizionali regionali e comunali).Per i deputati che svolgono un’altra attività lavorativa, l’importo netto dell’indennità ammonta a circa 4.750 euro, corrispondenti a 9.975 euro lordi.

La diaria da 3.500 euro

I deputati hanno diritto, poi, al riconoscimento della diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma (legge 1261/ 1965). Attualmente si tratta di 3.503,11 euro, a seguito della riduzione disposta dall’Ufficio di Presidenza nella riunione del 27 luglio 2010 (la riduzione durerà fino al 31 dicembre 2025). Questa cifra viene decurtata di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato dalle sedute dell’Assemblea in cui si vota con procedimento elettronico. Altro dettaglio: è considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30% delle votazioni nell’arco della giornata. Per chi frequenta poco la Camera l’Ufficio di Presidenza, nelle riunioni del 25 ottobre 2011 e del 30 gennaio 2012, ha deliberato una ulteriore decurtazione fino a 500 euro mensili in base alla percentuale di assenze dalle sedute delle Giunte, delle Commissioni permanenti e speciali, del Comitato per la legislazione, delle Commissioni bicamerali e d’inchiesta, delle delegazioni parlamentari presso le Assemblee internazionali.

Rimborso delle spese per l’esercizio del mandato: 3.690 euro

Nella riunione del 30 gennaio 2012, l’Ufficio di Presidenza ha istituito un «rimborso delle spese per l’esercizio del mandato» che sostituisce il contributo per le spese legate al rapporto tra eletto ed elettori. Si tratta di 3.690 euro (dopo la riduzione di 500 euro del luglio 2010) e ogni deputato lo riceve direttamente con modalità:

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